mercoledì 22 giugno 2011

Tennis: no urlatori in campo

Gli urlatori sono conosciuti come quella corrente canora che spopolava tra gli anni cinquanta e i primi dei sessanta; quelli di cui invece vogliamo parlare sono quelli del tennis, che spesso sentiamo durante le partite, urla, gemiti e grugniti che sembrano dare più forza al giocatore in questione oppure che escono
durante una sforzo al massimo. Wimbledon però, in perfetto stile inglese, dice basta, perché questa sorta di rumori
possono dare fastidio agli avversari; pratica mal sopportata dai giudici ma anche dal pubblico. Nel primo giorno del torneo femminile, la famosa urlatrice Victoria Azarenka, ha realizzato forse un record, 95 decibel; ma non solo l'intensità ha fatto scalpore, anche la durata è stato un probabile record, 1,5 secondi e questo ad ogni colpo.
E' stato il giornale Daily Telegraph a sollevare la questione: "Se troppi urli o gemiti danno fastidio all'avversario da arrivare a distrarlo - scrive il giornale inglese - deve segnalarlo al giudice; pensiamo che sia il caso di cominciare a ridurre questi versi in campo".
Già due anni fa la Azarenka si difese per questo suo urlare troppo: “Lo faccio da quando ho 10 anni, mi aiuta nell'accelerazione e nel dare forza alla palla”. Maria Sharapova addirittura, nel 2009 toccò quota 105 decibel, aggiudicandosi il titolo di “campionessa del grugnito”.


Ma urla, grugniti, versi vari, danno veramente tutto questo fastidio o sono una caratteristica proprio dei tennisti? Il pubblico che ne pensa realmente? Da limitare oppure no?


F.S.

1 commento:

  1. Beh, da tennista, posso dire che è difficile trattenersi alle volte. L'urlo viene spontaneo e aiuta nel gioco, sono d'accordo con la Azarenka!

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