venerdì 24 novembre 2017

Spunta il Diavolo Bonucci shock, poi il Milan ritrova i gol (La Gazzetta dello Sport)

Andrè Silva e Cutrone divertono Kakà
Un pasticcio difensivo complica la pratica risolta poi con goleada. Austria Vienna troppo modesto. I rossoneri qualificatiegiàcerti del primo posto

Per alleviare le amarezze del campionato, il Milan si regala una piacevole serata di svago al Luna Park. Prima un giretto sul tunnel dell’orrore – con Bonucci che cicca il salvataggio sulla linea e permette il vantaggio ospite con Monschein – poi il tiro a segno


sulla difesa del modestissimo Austria Vienna. Si replica così il risultato dell’andata – 5-1 al Prater, 5-1 a San Siro – non senza effetti pratici: il Diavolo taglia il primo traguardo volante della stagione,  guadagnandosi l’accesso ai sedicesimi di Europa League, peraltro da primo in classifica. Il bottino non era scontato per una squadra che nelle ultime quattro partite aveva segnato un solo gol, con un difensore e a tempo scaduto contro il Napoli. La giovane coppia rossonera André Silva- Cutrone ha approfittato della modestia difensiva dell’avversaria per candidarsi nelle gerarchie d’attacco di Montella: una doppietta a testa, perfettamente alternati, dopo la rete del pareggio segnata da Ricardo Rodriguez (a proposito, molto meglio da esterno di spinta che da terzo di difesa).
EFFETTI DEFORMANTI Tra le attrazioni del Luna Park, tuttavia,  non va dimenticata quella degli specchi deformanti. Ed è questo l’unico rischio in cui si può incorrere nel leggere la gara del Milan d’Europa. Che all’inizio, complice lo stesso scenario dello sciagurato playoff mondiale, non sembra molto diverso dall’Italia di Ventura. E no, non è evidentemente un complimento: tre difensori piantati, Bonucci e Biglia che fanno scopa al centro facendo in due il lavoro di uno solo, interni sempre troppo alti e intrappolati nelle due linee degli austriaci – in campo con un 4-2- 3-1 molto teorico in quanto schiacciato all’indietro -, esterni che giocano da soli in fascia e non possono mai andare in superiorità. Il ricorso alla palla a scavalcare da centrocampo o al cross è nella prima parte esercizio quasi inutile. Aggravato dalla fuga di Monschein su lancio di Holzhauser alle spalle della difesa rossonera: Donnarummasaltato in uscita ritardata, Bonucci distratto nella scivolata di recupero. Palla in rete.
REGALI L’Austria Vienna non è però squadra da primi sei posti nella Serie A italiana – e forse neanche in Serie B – e il Milan torna a galla presto. La difesa viennese non ha nemmeno imarcantoni svedesi a presidio dei sedici metri. Ne approfittano Rodriguez su classico cross da una parte all’altra, poi André Silva che guizza in area stoppando una punizione di Rodriguez (fallo inutile di Salamon) e infilando di destro, e poi Cutrone su dormita complessiva – portiere compreso – su un cross di RR allungato da Silva che sembra perso per tutti ma non per Borini che la rigioca per  il numero 63 solo in area.
MECCANISMI La facilità data dal risultato non libera completamente i meccanismi milanisti, sempre un po’ troppo laboriosi, che raramente prevedono giocate nello spazio e non sui piedi o cambi di ritmo. L’uomo dentro la maglia 22 che appare nell’intervallo provoca un po’ di nostalgia, anche perché Calhanoglu – ma anche Kessie - continua a recitare in tono minore. Però è strano che giochino praticamente nello stesso ruolo due giocatori così diversi come il turco e l’ex atalantino. Il Calha almeno dà a André Silva la palla trasformata nel 4-1: il 9 è il capocannoniere stagionale del Milan con 8 gol, tutti in Europa, e non si capisce bene come prendere un dato del genere. Cinque li ha fatti con l’Austria Vienna, che non è esattamente un osso duro. Nel finale doppietta per Cutrone e altro mini-record: è il più giovane della  competizione ad aver segnato almeno  due gol (sono tre totali). Ci si rivede domenica pomeriggio, col Torino, per vedere qual è l’attrazione che descrive meglio questo Milan.

Alex Frosio

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