domenica 22 luglio 2012

TRIESTINA Tifosi furibondi «Senza futuro traditi da tutti» (Il Piccolo)

Il presidente dei Triestina club Marassi:
«Dai politici solo parole ma nessun fatto»
«Qualche volta, ci sentiamo addirittura presi in giro». L’amara osservazione è di Sergio Marassi, presidente del Centro di coordinamento dei Triestina Club, che a tutte le preoccupazioni e le sofferenze di questo periodo, ne deve aggiungere un’altra. Presi di mira dai tifosi sono ancora i politici, ma non la Giunta in particolare, bensì tutti: sinistra, destra, centro e quant’altro. Di mezzo c’è la quinta commissione consiliare, riunitasi lo scorso 10 luglio alla presenza del curatore fallimentare Giovanni Turazza, dell’assessore Emiliano Edera e di quattro tifosi rappresentanti sia i Triestina Club che la Curva Furlan. Cos’era successo in quell’occasione, lo spiega lo stesso
Marassi: «I consiglieri presenti in commissione, quasi la metà dell’intero consiglio comunale, avevano assicurato il sostegno alla nostra iniziativa della sottoscrizione lanciata assieme a Il Piccolo e si erano impegnati a devolvere il gettone di presenza. Non solo: si erano ripromessi di convocare un consiglio comunale tutto dedicato alla Triestina, nel quale avrebbero chiesto ai consiglieri non presenti in quella seduta, di donare tutti insieme anche quel gettone di presenza». Tutti d’accordo, tante belle parole e grande unità di intenti. Ma sta di fatto che sono già passate quasi due settimane e di quei buoni propositi si è persa ogni traccia. «Mi sa che per qualche ragione di forma tutto si è volatilizzato e come sempre ci ritroviamo con le pive nel sacco», osserva Marassi. In effetti, dopo la volontà espressa a parole, in quell’occasione non si è proceduto a nessuna votazione sull’argomento, nulla è stato formalizzato e pertanto gli intenti non si sono mai tramutati in un atto concreto. E le parole sono rimaste parole. Quanto al consiglio comunale da convocare, sparito anch’esso. E tanto ormai rischia di essere fuori tempo massimo. Comprensibile pertanto lo sfogo di Marassi: «L’iniziativa della sottoscrizione era ed è rivolta a tutta la città, non solo a noi appassionati. Ma a credere in qualcosa, a mettere i quattrini sono sempre gli stessi, ovvero i tifosi. Non credo che meritiamo questo trattamento. Per noi è un momento di sofferenza che deve essere rispettato da tutti: il nostro comportamento è irreprensibile, non abbiamo organizzato nessuna manifestazione che potesse creare disturbo alla città, abbiamo cercato soltanto il dialogo, facendo prevalere il senso della ragione. Non so in quale altra città d’Italia si sarebbe verificato lo stesso. Non è possibile che non si riesca a trovare un’anima pia che permetta alla squadra del capoluogo regionale di partecipare a una modestissima serie D, quando realtà ben più piccole ci riescono. Su tutti l’eclatante caso del Kras, espressione calcistica di Monrupino, il comune più piccolo della nostra provincia. Lo so che anche la città patisce la crisi economica che colpisce il nostro paese, però secondo me alla base di tutto sta l’indifferenza, il menefreghismo, il poco coraggio di investire, l’appiattimento che regna sovrano nella nostra Trieste. Lancio quindi l’ennesimo grido di aiuto alla classe politica, alla classe dirigenziale di tutte le categorie cittadine e ai loro associati. Cercate di aiutarci a far rivivere la nostra quasi centenaria Triestina».
Antonello Rodio


Ultime ore per ritrovare l’orgoglio
Imprenditori e professionisti sollecitati a impegnarsi, domani la verifica
Ultime quarantott’ore. Poi, non ci sarà più tempo. L’appello lanciato dal Comune alle forze imprenditoriali e professionali della città a che sappiano raccogliere l’orgoglio di una città che rischia di perdere la sua bandiera calcistica, quella Triestina che fa parte della storia dello sport nazionale, resta valido solo più per le prossime ore. Poi, stop. Non ci sono alternative. O il gruppo di imprenditori e professionisti coordinati dal Comune, oppure il nulla. Per tale motivo anche in questo week end di luglio si sono intercorse le telefonate a diversi livelli: l’obiettivo è quello di arrivare entro domani pomeriggio, martedì al massimo, a mettere attorno a un tavolo un numero sufficiente di triestini davvero in grado di supportare con le proprie forze il progetto di rilancio della società. Se ciò non sarà possibile sarà soltanto perché, appunto, nessuno, tra gli imprenditori o i professionisti contattati, avrà voluto partecipare all’avventura. Nessuno o, comunque, troppo pochi per dare davvero sostanza all’impresa. Nessuno spazio viene dunque più concesso ad altre avventure più o meno isolate, che pure sembra stiano cercando di accreditarsi in città. Così come non vengono nemmeno prese in considerazione altre telefonate che continuano a giungere da diverse parti d’Italia: del resto quanto accaduto nel passato (l’ultima volta meno di una settimana fa, con l’ormai famoso gruppo introdotto da Fioretti) ha ammonito gli amministratori comunali su quali e quanti avventurieri abbiano cercato di appropriarsi  dell’Alabarda. Tutto questo mentre, come abbiamo riferito nei giorni scorsi, in Lega Pro si sarebbero potute aprire porte straordinarie per rimanere agganciati al calcio che conta (almeno un po’) e mentre in altri angoli d’Italia situazione del tutto simili si stanno risolvendo in tempi record: l’ultimo caso a Ferrara, con l’intervento di Oreste Pelliccioni, figura legata alla Macron, lo sponsor tecnico anche del Napoli e del Bologna.
Guido Barella

ELARGIZIONI La grande risposta del popolo alabardato
Intanto, ha già raggiunto quota 18mila euro e vede da vicino quota 20mila euro la sottoscrizione voluta dai tifosi e appoggiata da “Il Piccolo” per salvare il patrimonio storico della Triestina. Il totale complessivo, che vede registrati anche i primi contributi giunti direttamente sul conto corrente dell’Associazione Triestina club, è dunque attorno ai 18mila euro. La raccolta dei fondi viene effettuata con le Elargizioni al Piccolo: i moduli sono disponibili nelle agenzie Unicredit e nella compilazione si deve indicare la causale “Pro Triestina” e come beneficiario l’Associazione nazionale Triestina club. Ma non è questa l’unica modalità di adesione. Il Coordinamento dei Triestina club ha attivato altri due strumenti. Dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19 è infatti aperta la sede sociale in via dei Macelli presso il quale ci si può rivolgere di persona. Inoltre si potrà anche effettuare il versamento tramite un bonifico bancario a beneficio del  conto corrente 40300077 (il codice iban è IT90G05336022020000) intestato all’Associazione Nazionale Triestina Club con la casuale “pro Triestina”, conto corrente che è stato aperto all’agenzia della FriulAdria Credit Agricole di piazza Foraggi. E la raccolta continua.

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