Non c’è una sola Inter nella testa di Andrea Stramaccioni, ma ce n’è una già piuttosto ben definita: quella che fra meno di due settimane giocherà l’andata del preliminare
di Europa League. Definita non significa definitiva: per quella bisognerà aspettare ovviamente la fine del mercato, quando da scelte (cessioni, e poi acquisti) dipenderanno scelte (tattiche). Mail 2 e poi il 9 agosto serviranno almeno determinate certezze, e su queste il tecnico sta lavorando: ribadendo principi già seminati (ricerca dell’offensività attraverso la gestione della partita, ampiezza e profondità della manovra, palla a terra il più possibile) e coltivandone di nuovi, a cominciare da una diversa solidità difensiva rispetto alla parte finale della scorsa stagione, quando l’Inter prendeva gol fin troppo facilmente. UNO SNEIJDER IN PIU’ Panchina e poi titolare Le prime amichevoli sembrano indicare chiaramente che il 2 agosto l’Inter giocherà con un 4-2-3-1 e, salvo sorprese, con gli stessi uomini testati fino ad oggi e l’aggiunta di due sole pedine: Mudingayi e Sneijder. L’olandese, con cui Stramaccioni è stato in costante contatto per tutta l’estate, è atteso oggi alla Pinetina. E’ annunciato carico mentalmente, anche se da riportare in un’accettabile condizione fisica: le foto che circolano in rete fanno pensare che l’olandese non abbia fatto vacanze propriamente da atleta. Dodici giorni di allenamenti mirati potrebbero renderlo disponibile almeno per la panchina il 2 agosto: l’obiettivo è averlo a buoni livelli per il ritorno del 9 e nel frattempo il posto centrale nei tre dietro all’intoccabile Milito dovrebbe essere occupato ancora da Palacio, in attesa di farlo scivolare più a sinistra (nel caso, avendo preferibilmente sull’altra fascia un esterno alto un po’ più difensivo). L’ex Genoa fino ad oggi non ha incantato, ma la cosa non allarma Stramaccioni: più che un trequartista è una seconda punta, è stato anche sfortunato e ha avuto il torto di sbagliare occasioni da gol pur avendone avute, cosa che di questi tempi non preoccupa più di tanto gli allenatori. IL TOTEM GUARIN Meno 4 chili Dunque neanche Stramaccioni, che in attesa di allenare e verificare Mudingayi, davanti alla difesa ha puntato con continuità sulla coppia formata da Cambiasso e Guarin, l’uomo in più di questa stagione: con 4 chili di meno e messo definitivamente alle spalle il peso, anche psicologico, del grave infortunio che lo aveva limitato al suo arrivo, in qualunque posizione (centrale o interno) il colombiano sarà comunque un cardine del settore centrale, sia per quantità che qualità. La carta Jonathan Con questa copertura, alla sinistra di Palacio è stato provato finora soprattutto Coutinho, giocatore di movimento che attacca molto gli spazi e che l’Inter ha ritrovato in grande crescita rispetto al pre-Espanyol. A destra, in attesa di poter contare anche su Alvarez (il cui rientro non verrà affrettato, come quello di Obi, per evitare i problemi e dunque l’utilizzo a singhiozzo della scorsa stagione), si potrebbe vedere uno fra Zanetti e Jonathan, più che Nagatomo. La soluzione con l’argentino è più prudente, ideale con un laterale di difesa che spinga molto: un Maicon, per capirci, ma difficilmente il brasiliano - considerato fra i possibili partenti, in caso di offerta all’altezza - verrà inserito nella lista da consegnare alla Uefa entro il 27 luglio. Ecco perché non è da escludere, per il 2 e 9 agosto, la carta Jonathan, che da quarto di difesa presupporrebbe appunto una maggiore copertura del centrocampista davanti a lui, mentre da esterno alto avrebbe più libertà di aggredire la fascia: non è un caso che a Parma, dove giocava da quinto di centrocampo, si sia visto un giocatore diverso da quello che balbettava in maglia nerazzurra. DOPPIO SILVESTRE Anche laterale Scegliendo Jonathan, Stramaccioni potrebbe utilizzare come laterale sinistro di difesa Zanetti$ piuttosto che Nagatomo, senza dimenticare che Mbaye viene considerato un giovane su cui lavorare e investire con intelligenza. Sull’altra fascia il tecnico con i primi test ha disegnato un possibile ulteriore domani per Silvestre: l’argentino resta ovviamente anzitutto un centrale - che dà il meglio in marcatura, più che nell’impostazione dell’azione - ma da laterale (posizione da lui conosciuta già a Catania) rappresenta una garanzia in caso di scelta di un esterno di centrocampo particolarmente offensivo. In quel caso la coppia centrale potrebbe essere Samuel-Chivu (entrambi mancini, ma hanno già giocato insieme, con l’argentino a destra), con Ranocchia considerato più che semplice alternativa e dunque—perlomeno al momento e salvo proposte interessanti — «bloccato» sul mercato in uscita: avendo due concorrenti di 34 e 31 anni, e vedendo Silvestre considerato soluzione anche per la fascia, potrà essergli più facile sentirsi di nuovo il centrale del futuro dell’Inter. TUTTO SU LUCAS Le altre Inter L’Inter del futuro meno immediato, invece, dipenderà anzitutto da Lucas, il possibile acquisto al quale destinare lo sforzo economico più importante. Magari a costo di rinunciare all’acquisto di un laterale di difesa, o di un centrocampista di alto livello (Paulinho), o ancora diun vice-Milito particolarmente costoso. Lucas è da considerare alternativo a Sneijder solo in caso di offerta irrinunciabile (25-30 milioni) che dovesse arrivare all’Inter per l’olandese. Wes, fino alla suddetta prova contraria, si può definire centrale nel progetto tattico di Stramaccioni, che con lui può disegnare anche altre due Inter. Con il «rombo», dribblato l’anno scorso per la difficile coesistenza tattica Milito-Pazzini, mentre Palacio può essere perfetto da seconda punta accanto al Principe. Oppure con il 4-3-2-1, con Coutinho a fare da secondo trequartista al fianco di Sneijder (che poi ama abbassarsi per andarsi a prendere la palla, fino a diventare quasi interno sinistro), alle spalle della punta centrale. Alvarez da non sprecare Del resto, giocare con tre centrocampisti è sempre piaciuto a Stramaccioni: è una soluzione che gli consentirebbe di riproporre anche il 4-3-3 (soprattutto quando non dovesse esserci Sneijder) e di considerare Stankovicun arma in più davanti alla difesa, se il serbo, lasciato libero dalla società di considerare e accettare eventuali proposte, non le valuterà interessanti. Ma il vero sogno è un’Inter con Sneijder e Lucas insieme, contando sul fatto che il brasiliano si può considerare un vero esterno, data la sua propensione ad allargarsi sulla fascia: per attaccare, ma con una «naturale» disponibilità difensiva, sufficiente a non far perdere equilibri alla squadra. A quel punto potrebbe esserci un giocatore offensivo di troppo, contando anche Coutinho, Palacio e Alvarez, che nel 4-2-3-1 può ricoprire tutti e tre i ruoli dietro la punta centrale (partendo da sinistra più per cercare la profondità, da destra per trovare la penetrazione centrale), ma che a quel punto si potrebbe considerare «sprecato»: essendo un talento che l’Inter non vuole perdere, ma anche un giocatore che ha molto mercato, magari non si escluderà di valutare una soluzione temporanea per consentirgli di giocare con continuità, modello Coutinho all’Espanyol.
ANDREA ELEFANTE
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