La strategia premia la rossa, Fernando a +34 su Webber e +44 su Vettel (5o)  penalizzato per il sorpasso a Button. Sul podio va Raikkonen. Massa solo 12o
Saranno pure travolte  dalla crisi economica, Italia e Spagna, ma ieri hanno sicuramente dato una grande soddisfazione — o un grande shock!—alla signora Merkel. La Ferrari prima con Alonso davanti alla Mercedes che fornisce i motori alla McLaren e un feroce sberleffo italo-spagnolo che abbatte lo spread e riconcilia con l’euro, se pensiamo poi che il progettista della rossa e un 
ingegnere greco, Nick Tombazis, figlio di uno dei più grandi architetti di questa epoca. Alonso ha un vantaggio di ben 34 punti sul più vicino degli inseguitori nel Mondiale. Come dire che, per assurdo, potrebbe anche saltare la prossima gara rimanendo al comando del campionato. Un miracolo che la Ferrari ha compiuto in silenzio, tenendo bassi i toni, ma che si concretizzerà solo con la conquista del titolo. La svolta Possibile? Certo: dopo la vittoria nel Gran Premio della Germania, la decima delle venti gare iridate 2012, lo si può anche dire perche finalmente e arrivata la svolta che tutti attendevano. Quella di una Ferrari che non deve più inseguire ma e inseguita, una condizione che i costruttori inglesi non accettano e che manda in tilt i loro calcoli, la loro mascherata supponenza. Il direttore d’orchestra di questa bellissima operazione e Fernando Alonso, che proprio domenica prossima nel GP d’Ungheria compirà 31 anni. La trappola Sabato con la pista di Hockenheim completamente allagata aveva ottenuto la pole position, ieri con il sole e stato in testa dal primo all’ultimo metro decodificando prima degli altri il comportamento delle Pirelli che con l’asfalto asciutto nessuno poteva conoscere in quanto non esistevano riferimenti. Ed e stato grande, perche ha intuito meglio di tutti che le gomme ≪medie≫, quelle usate al primo e al secondo pit stop, sulla Ferrari facevano fatica a rendere subito al meglio. Bisognava aspettare qualche giro accettando che i rivali si avvicinassero. Ma poi, a gomme calde, si poteva riprendere il largo. Alonso ha attirato nella trappola prima Vettel e poi Button, entrambi convinti, vedendolo a un metro da loro, che la vittoria sarebbe stata a portata di mano. Ma una volta inquadrati in grande negli specchietti, ha allungato lasciandoli di stucco. La corsa del pilota di Oviedo si riassume nelle due rincorse dei piloti di Red Bull e McLaren, con beffa finale. Soprattutto per Vettel che ha scorrettamente superato Button nello spazio di fuga a tre passaggi dal termine e invece di ritrovarsi 2˚ e retrocesso, per la penalizzazione di 20 secondi, al quinto posto. Quelli dietro Una Ferrari magistrale e inesorabile, quella di ieri, in una corsa persino noiosa e con poca storia, se non per le posizioni oltre il podio, con Raikkonen 3˚ a sorpresa, un magistrale Kobayashi 4˚ e Perez 6˚ in una delle migliori giornate della Sauber. Una foratura ha messo k.o. lo stizzoso Hamilton. Il quale e poi tornato in pista tentando di sdoppiarsi, superando Vettel che lottava con Alonso. Nulla di scorretto, solo una ripicca poi punita dal ritiro. Il futuro Tra sette giorni si corre a Budapest, pista molto più lenta di Silverstone e Hockenheim, dove la Ferrari ha impressionato oltre le attese. Gara insidiosa? No. La F2012 oramai c’e, ha recuperato persino in trazione. E se Alonso riuscirà di nuovo a scattare in pole position saranno altre gioie.
PINO ALLIEVI
 

 
 
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