Andrè Silva e Cutrone divertono Kakà
Un pasticcio difensivo complica la pratica
risolta poi con goleada. Austria Vienna troppo modesto. I rossoneri
qualificatiegiàcerti del primo posto
Per alleviare le
amarezze del campionato, il Milan si regala una piacevole serata di svago al
Luna Park. Prima un giretto sul tunnel dell’orrore – con Bonucci che cicca il
salvataggio sulla linea e permette il vantaggio ospite con Monschein – poi il tiro
a segno
sulla difesa del modestissimo Austria Vienna. Si replica così il risultato dell’andata – 5-1 al Prater, 5-1 a San Siro – non senza effetti pratici: il Diavolo taglia il primo traguardo volante della stagione, guadagnandosi l’accesso ai sedicesimi di Europa League, peraltro da primo in classifica. Il bottino non era scontato per una squadra che nelle ultime quattro partite aveva segnato un solo gol, con un difensore e a tempo scaduto contro il Napoli. La giovane coppia rossonera André Silva- Cutrone ha approfittato della modestia difensiva dell’avversaria per candidarsi nelle gerarchie d’attacco di Montella: una doppietta a testa, perfettamente alternati, dopo la rete del pareggio segnata da Ricardo Rodriguez (a proposito, molto meglio da esterno di spinta che da terzo di difesa).
EFFETTI DEFORMANTI Tra
le attrazioni del Luna Park, tuttavia, non
va dimenticata quella degli specchi deformanti. Ed è questo l’unico rischio in
cui si può incorrere nel leggere la gara del Milan d’Europa. Che all’inizio, complice
lo stesso scenario dello sciagurato playoff mondiale, non sembra molto diverso
dall’Italia di Ventura. E no, non è evidentemente un complimento: tre difensori
piantati, Bonucci e Biglia che fanno scopa al centro facendo in due il lavoro
di uno solo, interni sempre troppo alti e intrappolati nelle due linee degli austriaci
– in campo con un 4-2- 3-1 molto teorico in quanto schiacciato all’indietro -, esterni che giocano da soli in
fascia e non possono mai andare in superiorità. Il ricorso alla palla a scavalcare
da centrocampo o al cross è nella prima parte esercizio quasi inutile.
Aggravato dalla fuga di Monschein su lancio di Holzhauser alle spalle della
difesa rossonera: Donnarummasaltato in uscita ritardata, Bonucci distratto
nella scivolata di recupero. Palla in rete.
REGALI L’Austria
Vienna non è però squadra da primi sei posti nella Serie A italiana – e forse neanche
in Serie B – e il Milan torna a galla presto. La difesa viennese non ha nemmeno
imarcantoni svedesi a presidio dei sedici metri. Ne approfittano Rodriguez su
classico cross da una parte all’altra, poi André Silva che guizza in area stoppando
una punizione di Rodriguez (fallo inutile di Salamon) e infilando di destro, e poi
Cutrone su dormita complessiva – portiere compreso – su un cross di RR allungato da Silva che sembra
perso per tutti ma non per Borini che la rigioca per il numero 63 solo in area.
MECCANISMI La
facilità data dal risultato non libera completamente i meccanismi milanisti, sempre
un po’ troppo laboriosi, che raramente prevedono giocate nello spazio e non sui
piedi o cambi di ritmo. L’uomo dentro la maglia 22 che appare nell’intervallo provoca un po’ di nostalgia, anche perché
Calhanoglu – ma anche Kessie - continua a recitare in tono minore. Però è
strano che giochino praticamente nello stesso ruolo due giocatori così diversi
come il turco e l’ex atalantino. Il Calha almeno dà a André Silva la palla
trasformata nel 4-1: il 9 è il capocannoniere stagionale del Milan con 8 gol, tutti
in Europa, e non si capisce bene come prendere un dato del genere. Cinque li ha
fatti con l’Austria Vienna, che non è esattamente un osso duro. Nel finale doppietta
per Cutrone e altro mini-record: è il più giovane della competizione ad aver segnato almeno due gol (sono tre totali). Ci si rivede
domenica pomeriggio, col Torino, per vedere qual è l’attrazione che descrive
meglio questo Milan.
Alex Frosio
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