Un gran destro al volo dello spagnolo: raggiunto il
Vitesse,ma fallito il record dei 5 successi di fila. Tanto turnover pensando alla
Fiorentina
La perla di Luis
Alberto e poco altro. Ma va bene così. Perché la Lazio, già sicura non solo
della qualificazione ma anche del primo posto, aveva davvero poco da chiedere
alla partita col Vitesse. L’11 alla fine ha accontentato tutti: la squadra olandese che, dopo aver racimolato un solo
punto nelle prime quattro gare, ha salvato in qualche modo la faccia col pari
strappato sul campo della prima in classifica; ma pure la squadra di casa, il
cui primo obiettivo era quello di affaticarsi il meno possibile (da qui la
scelta di un turnover quasi totale), evitando però brutte figure.
NIENTE RECORD Tutti
contenti, dunque, meno Inzaghi. Perché un successo avrebbe consentito alla sua
squadra di realizzare il record di vittorie consecutive (5) nelle coppe
europee. La striscia si è invece fermata a 4, che è ugualmente primato, ma in
coabitazione con altre tre Lazio (quelle delle stagioni 1994-95, 1997-98 e 2015-16).
Il tecnico aveva dato l’ordine di dosare le forze, visto che alle porte c’è i l
confronto di campionato con la Fiorentina. Si sarebbe però aspettato di più dagli
uomini finora utilizzati meno. Che invece o hanno deluso (vedi Nani e Palombi,
in particolare) oppure si sono limitati al compitino. Così le cose migliori le
hanno fatto vedere coloro che, in teoria, avevano meno interesse a farlo, ossia
gli unici due titolari scesi inizialmente in campo: Bastos dietro e Luis
Alberto in avanti (bene anche il rientrante Basta).
APPLAUSI Lo
spagnolo, come sempre più spesso gli succede, ha illuminato il gioco. E lo ha fatto
pur giostrando da regista arretrato invece che da trequartista (poi dopo l’infortunio
di Nani è tornato sulla trequarti). Ma soprattutto, a pochi minuti dall’intervallo,
ha tirato fuori il numero che ha consentito alla Lazio di pareggiare: tiro al
volo di collo destro, di prima, sul cross di Basta. Con palla che si è infilata
nell’angolo basso. E poi tanto di dedica alla moglie in attesa del loro terzo figlio.
Il Vitesse era andato in vantaggio (meritatamente) poco prima del quarto d’ora,
grazie a una punizione trasformata da Linssen (con Vargic, messo in campo al
posto di Strakosha, poco reattivo). Gli olandesi hanno disputato una prima metà
di tempo più che dignitosa (Linssen è andato vicino al raddoppio), ma poi hanno
vistosamente rallentato. Ed ancor di più lo hanno fatto nella ripresa quando,
col passar dei minuti, anche la Lazio ha pensato esclusivamente ad amministrare
le forze: molto possesso palla e pochissime accelerazioni per i biancocelesti.
Bene lo stesso, comunque. Tranne che per l’infortunio di Nani. Che poco dopo l’intervallo
si è fermato per un sospetto stiramento. Ne avrà per due tre settimane.
Stefano Cieri
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