giovedì 19 luglio 2012

Un gruppo triestino l’ultima speranza per la Nuova Unione-I club dei dilettanti si chiamano fuori-La raccolta sfiora già i 17.500 euro (Il Piccolo)

E intanto mossa a sorpresa di Schiraldi che convoca il vivaio promettendo il tesseramento a partire da martedì prossimo
Un fulmine all’improvviso ha attraversato, ieri a metà del pomeriggio, il cielo tutt’altro che sereno della Trieste che sta palpitando per le sorti dell’Unione. Alle famiglie di tutti i ragazzi del settore giovanile arriva una telefonata: «Non firmate alcun cartellino con nessuno, da martedì ripartono i tesseramenti della Nuova Triestina».
Più o meno sono queste le parole ispirate dal responsabile del (fu) vivaio alabardato Franco Schiraldi. E’ un colpo non da poco. La Triestina rinasce? E’ la volta buona? A quel punto, ovvio, partono le verifiche. E allora ecco quello che sarebbe avvenuto. Franco Schiraldi sarebbe (il condizionale è d’obbligo, ma le fonti sono assolutamente attendibili) stato imbeccato da un imprenditore triestino, che già da giorni si sta agitando anche sul web, pronto - a suo dire - a ripartire dai dilettanti regionali, indicativamente dalla Prima categoria. Imprenditore che, dopo il flop della cordata ispirata da Vittorio Fioretti, avrebbe considerato libera la strada per arrivare finalmente al vertice dell’Unione, sia pure ripartendo davvero dai sottoscala del calcio. Intanto però i colloqui riavviati dal Comune hanno imboccato tutt’altra strada, anche perché lo stesso assessore Edera fa sapere che non prende nemmeno in considerazione l’ipotesi di ripartire da tanto in basso, ipotesi definita per certi versi perfino offensiva. E dunque anche Schiraldi - che nel frattempo conferma di aver avuto indicazioni precise sul futuro dell’Unione ma, anche lui, senza voler far nomi – viene avvisato che se mai la Triestina rinascerà con la benedizione del Comune non sarà con  alla guida quell’imprenditore che lo ha contattato. Semmai, invece, la forza motrice sarà rappresentata da un gruppo di persone, un gruppo di imprenditori locali con l’auspicato appoggio di un ulteriore finanziatore esterno. I colloqui tesi a mettere assieme questa squadra di soccorso  alabardato si susseguono febbrili, telefonate, appuntamenti, in una vera e propria corsa contro il tempo. Il tutto con la benedizione del sindaco Roberto Cosolini che nel tardo pomeriggio detta anche una dichiarazione alle agenzie di stampa: «Al momento non c’è alcuna novità - spiega il sindaco -: stiamo dando tutta la disponibilità e le agevolazioni possibili agli eventuali investitori, anche l’uso gratuito dello stadio». Insomma, una nuova trattativa c’è, gli interlocutori sono triestini, la sfida è dimostrare che, caspita, se la serie D la fanno a Opicina, a Tamai, a San Vito o a Sacile, perché a Trieste no? Aggiungiamo infine un’ultima postilla alla riapparizione in città di Vittorio Fioretti, poi dimostratasi senza la concretezza annunciata. L’assessore Edera replica alle dichiarazioni rilasciate ieri dallo stesso Fioretti al Piccolo: «Nessuno - dice l’esponente della giunta Cosolini - ha imposto al suo gruppo soci triestini alla pari. Semplicemente i due investitori che lo sostenevano erano d’accordo nell’affiancamento con una quota minoritaria di investitori triestini». Salvo poi non riuscire a dimostrare, i due veneti, di avere i quattrini necessari per gestire una stagione in serie D...
Guido Barella


I club dei dilettanti si chiamano fuori
«I costi sarebbero eccessivi». E anche De Bosichi smentisce un proprio interesse
Il fallimento della Triestina e i tentativi di ripartenza non sono certo i soli del calcio italiano: Piacenza e Ferrara, per
esempio, vivono gli stessi drammi (sportivi). Piacenza però ha risolto la situazione: i tifosi, riuniti nel comitato
“Salva Piace”, hanno acquistato dal fallimento il marchio per 30mila euro e lo hanno affittato per un quadriennio alla Libertaspes di Eccellenza che, nei tempi previsti, ha chiesto il cambio di denominazione in Lupa Piacenza.
A Trieste falliti per ora tutti i tentativi di ricostruire la nuova società e chiedere la ripartenza dalla serie D con l’appoggio del Comune, i tempi si fanno sempre più stretti per sperare di rivedere sul campo una nuova Triestina, mentre continuano a circolare le voci più disparate su eventuali nuovi interventi: una, ricorrente, vuole Niki De Bosichi, presidente del Trieste Calcio, interessato al possibile acquisto: «Basta – dice – e una volta per tutte. Qualcuno continua a mettere in giro questa voce ma non ha fondamento. Mel’hanno chiesto perfino a Milano dov’ero assieme a Costantini per definire il passaggio di un mio giocatore, Filippo Onesti, all’Ischia. Far ripartire una nuova Triestina è anche una questione economica e di soldi ce ne vogliono una montagna... » Se non arriveranno in soccorso forze nuove, la ripartenza potrebbe avvenire tramite qualche società dilettantistica? Il discorso che lascia freddini tutti i presidenti: «Francamente non so nemmeno come si possa fare senza perdere il nome della società – commenta Ezio Peruzzo, presidente del San Luigi – e nemmeno me lo immagino. E poi l’impegno economico è insostenibile per una società come la nostra». Su un eventuale “salvataggio” anche Spartaco Ventura, presidente del San Giovanni, è molto scettico: «Avessi la possibilità economica – commenta –, potrei farlo,ma per far vivere una sua vita alla nuova società, non certo per farle prendere il posto del San Giovanni, perché non si può chiedere a una società di rinunciare alla sua storia».
Guerrino Bernardis

La raccolta sfiora già i 17.500 euro
Ormai il traguardo dei 20mila euro è davvero a un passo. La raccolta di fondi avviata dai Triestina club in  collaborazione con Il Piccolo per poter salvare dal dramma del fallimento il marchio e il patrimonio storico  
della Triestina. Questo dunque l’aggiornamento al 16 luglio delle offerte giunte con il collaudato sistema delle Elargizioni, effettuabili agli sportelli dell’Unicredit (con un’annotazione: anche in questo momenti non mancano i tifosi burloni che hanno voluto indicare nomi chiaramente di... fantasia, da noi però omessi): Alessandro Urbaz 20 euro, Stefano Giannotta 20 euro, Patrizia 500 euro, Sandra e Claudio Perosa 70 euro, Pierluigi Sossi 100 euro, Martina Marassi 50 euro, Mario Larniani 70 euro, una supertifosa 20 euro, forza Unione 20 euro, Cristiano Benci 10 euro, Ferruccio Legovich 50 euro, Silvano Boschin 50 euro, Cristian Delben 10 euro, Maurizio e Fabiana 20 euro, Benito Vascotto 20 euro, Paolo Fonda 50 euro, E.U. 100 euro, Fulvio Mattei 10 euro, Paolo Micoli 20 euro, Simon Rozac 30 euro, S.F. 5 euro, La Fata's 50 euro. Il totale di giornata ammonta quindi a 1.295 euro, per un totale complessivo di 17.466 euro. Inoltre va fatta una correzione in merito a un'elargizione giunta nei giorni scorsi che va attribuita correttamente a Giuseppe "Geppe" Corbatto, 20 euro.

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