MILAN-KAKÀ ci risiamo
Mourinho non vuole più il brasiliano, la trattativa può essere avviata. Rossoneri pronti a riprendersi l’ex a 5 milioni di stipendio invece di 10
Ritorna? Adriano Galliani si è fermato a Venditti, se avesse scelto Bruno Lauzi («Ritornerai »), sai che pandemonio. Ma già così, con citazioni musicali meno specifiche, il tam tam di mercato ha rialzato i decibel: Kakà non è più soltanto separato in casa, il chiarimento con Mourinho ha sancito il divorzio. Il Milan comincia un cauto corteggiamento.
Contatti Non ci sono stati ancora, a detta del giocatore, contatti. Almeno non contatti ufficiali, visto che nella sede di via Turati ieri è comparso anche Gaetano Paolillo, storico collaboratore di Bosco Leite, padre e agente di Ricardo. «Abbiamo parlato anche di Kakà», ha ammesso Paolillo. E intanto Galliani si è sentito al telefono con l’amico presidente del Madrid Florentino Perez, anche in questo caso, ufficialmente, per parlare d’altro. Oggi parte la missione di Ernesto Bronzetti, che va a Madrid per tessere la tela. Bronzetti è l’agente che tanto spesso ha tenuto i contatti fra il Milan e la Spagna, ma in questo caso, visti i rapporti eccellenti e diretti di Galliani con Perez, la sua opera è squisitamente tecnica. C’è da capire quali sono le soluzioni migliori per sviluppare una trattativa, dal punto di vista economico e fiscale. Soldi Le condizioni del Milan sono chiare: prestito gratuito, con 5 milioni di stipendio al massimo per il giocatore, che adesso ne prende 10 e ha ancora tre anni di contratto. Il Madrid deve capire come non perdere, in caso di rientro di Kakà in Spagna, i benefici della legge Beckham (aliquota al 24 per cento anziché al 43) ormai abrogata, ma valida per chi è arrivato prima del 2010. E deve anche prendere in considerazione l’ipotesi che la legge venga cancellata in maniera retroattiva facendo automaticamente lievitare l’ingaggio lordo del brasiliano. Il Real Madrid non ha fatto un prezzo, anche se ieri in Spagna alcune fonti parlavano di una richiesta di 25 milioni per il suo cartellino. Il Milan però non vuole il suo cartellino adesso, e in ogni caso Ricky deve trovare una soluzione in fretta: sabato il Madrid parte per la tournée americana dopo aver giocato a Lisbona. Kakà non salperà con Mourinho. Semmai raggiungerà il Milan che parte domani per gli Usa. Incontri E aNewYork si ritroveranno, quasi certamente, anche Galliani e Florentino Perez, visto che l’8 agosto si gioca Milan-Real, quindi il 7 è una data plausibile per un vertice. Ma potrebbe succedere qualcosa prima, dopo, oppure mai. Altre volte si è parlato di un ritorno di Kakà al Milan, per esempio quando Berlusconi disse «ci siamo ripromessi che chiuderà la carriera con noi». Però non c’erano vere basi per discuterne. Adesso è diverso: Mou preme per avere Modric, che intanto ha litigato ed è stato messo in punizione dal Tottenham. Florentino non farà acquisti prima di avere organizzato qualche partenza. Al Real, gli addii improvvisi sono un’abitudine: nel 2009 furono licenziati in tronco Sneijder, Robben e Huntelaar. All’epoca Kakà era un nuovo galattico, ora è un giocatore che non rientra più, per dirla gentilmente, nei piani dell’allenatore. Dicono che a Sneijder abbiano cambiato la serratura dell’armadietto nello spogliatoio di Valdebebas; Wesley ha sempre negato, ma di certo a Madrid sono bruschi al momento dei saluti. Mica come al Milan, dove sono pronti ad accogliere i vecchi amici. A Kakà, che non vuole tornare in Brasile, non vuole sentir palare di altre destinazioni extraeuropee e a Parigi ha trovato il tutto esaurito («il mercato in entrata è chiuso», dice Leonardo) il Milan potrebbe dare la chance di riprendersi una carriera spezzata.
ALESSANDRA BOCCI

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